Perché organizzare un viaggio a Cuba? Ecco ciò che ha innescato in noi la curiosità di visitare quest’isola meravigliosa dei Caraibi:
- La sua incredibile storia in primis: la rivoluzione cubana, l’embargo, il regime comunista. Il desiderio di comprendere ciò che questo Paese ha vissuto e le dinamiche di questo mondo molto distante dal nostro.
- La vita cubana: musica, sigari, rum, allegria ma anche tanta povertà. Il ritmo lento, le cose semplici, l’essenzialità. Un vero e proprio ritorno al passato…un viaggio a Cuba è un viaggio nel tempo!
- Il paesaggio Caraibico: molte volte immaginato ma mai visto…quello di ammirarlo coi nostri occhi era un desiderio che avevamo da parecchio tempo.
- Le casas particulares: B&B tipici cubani. Quale modo migliore per assaporare la vita di questo Paese se non dormire in una casa privata con le famiglie cubane?
Vogliamo raccontarti il nostro viaggio di 2 settimane, sperando di incuriosirti un po’ 😉
10 agosto 2018: si parte per Cuba!
Il viaggio
Sveglia alle ore 3:00…alle ore 6:55 parte il nostro primo volo Air France che ci porterà a Parigi, dove prenderemo il volo direzione Havana (L’Avana)! La vacanza non inizia nel migliore dei modi, rischiamo di perdere il secondo aereo causa modifica del numero di gate…ci dirigiamo di corsa verso l’imbarco corretto, siamo gli ultimi a salire…ma ce la facciamo 👍
Per arrivare all’Havana ci aspettano circa 10 ore di viaggio e, ti sembrerà strano, mentre per la maggior parte delle persone sono interminabili, nella mia testa durano lo spazio di un attimo: un attimo prezioso da sfruttare! Il volo lo sfrutto principalmente per leggere la Lonely Planet del posto in cui sto per atterrare ed evitare di trovarmi impreparata al mio arrivo! Ecco quindi che quando mi accorgo che l’aereo è in procinto di atterrare non so se essere felice o triste perché, ahimè, non sono riuscita a terminare di leggere ciò che mi ero prefissata.
L’arrivo a Cuba!
L’aereo nonostante le parecchie turbolenze, ci porta sani e salvi all’aeroporto Josè Martì. Sicuramente l’aeroporto dell’Havana ce lo aspettavamo diverso, ci accorgiamo subito dell’enorme degrado degli edifici di questo Paese.
Ad attenderci c’è Henri, il ragazzo mandato dall’agenzia che ci ha aiutato nell’organizzazione del viaggio. Visto il poco tempo che avevamo a disposizione le settimane prima di partire, abbiamo optato per una soluzione di questo tipo: pianificazione del percorso elaborata da noi (ADORO pianificare il viaggio!), sistemazioni e trasferimenti definiti dall’agenzia. Abbiamo inoltre preferito non noleggiare l’auto, dal momento che le strade di Cuba sono in pessimo stato, le auto anni ’50 pure, se poi ci aggiungiamo animali, carretti trainati da cavalli e quant’altro che incroci lungo la via, a nostro malincuore ti passa la voglia di intraprendere un viaggio on the road. Aggiungo anche che:
Casa particular all’Havana
Giungiamo alla nostra prima casa particular: Casa Ingrid, situata nel centro storico, dunque comodissima…se non fosse per i numerosi scalini!
Le casas particulares sono case private di cui il proprietario affitta le stanze a disposizione. A Cuba solo chi lavora nel settore turistico riesce di fatto a condurre una vita leggermente migliore degli altri.
L’edificio è fatiscente, l’arredamento fuori moda, il bagno scomodo e con poca acqua a disposizione ma l’accoglienza è ottima. D’altronde solo in questo modo, soggiornando nelle case private, è possibile cogliere aspetti sostanziali di vita cubana nella sua quotidianità. Quanto ci piace “curiosare” e immergerci completamente nella cultura del posto! E’ questa l’esperienza che sicuramente amiamo di più 😍
Cuba ci stupisce già ad un primo sguardo: edifici decadenti e colori pastello ovunque.



Prima sera e prima aragosta: qui costano davvero pochissimo e sono stra buone, ne vale la pena!!
– CUC: Peso Convertibile, utilizzato dai turisti
– CUP: Peso Cubano, utilizzato dai locali
L’Havana!
Oggi prima colazione tipica cubana, Casa ingrid non ci delude…colazione ottima: il piatto forte è sicuramente la frutta che è a dir poco spettacolare, la ricorderemo a lungo (quanto buono è il mango!!), omelette, bacon,… Se poi pensi che il padrone di casa probabilmente si è fatto ore di coda per procurarsi il necessario per la tua colazione, non possono che illuminarsi gli occhi! E’ il momento più bello della giornata, chiacchieriamo con Ingrid e facciamo il programma della giornata! Entusiasmo a mille 😀
Prima mattinata all’Havana: mini tour guidato della città
Henri ci attende per 3 ore di tour dell’Havana. Vediamo le attrazioni principali della città vecchia: Habana Vieja, centro storico della città dichiarata Patrimonio dell’umanità dell’UNESCO. Le piazze principali sono:
- Plaza de la Catedral
- Plaza de Armas
- Plaza Vieja
- Plaza de San Francisco de Asís
Scopriamo moltissime cose della vita cubana…questa prima infarinatura di Cuba si rivela molto utile!





In ogni angolo vediamo auto d’epoca americane, donne in costume tipico con il sigaro pronte a farsi fotografare per qualche CUC, cartelloni di propaganda del regime castrista, case a pezzi, miseria in ogni angolo ma altrettanta gioia di vivere, canti, balli,…
Una curiosità, se ti stai chiedendo il perchè di così tante macchine d’epoca, ecco la spiegazione:

Quando ho scelto di partire per Cuba volevo vedere con i miei occhi che cosa avesse prodotto l’embargo imposto dagli Stati Uniti d’America, che ha bloccato di fatto lo sviluppo economico di questo Paese.
Henri non ha mai viaggiato, non è felice di ciò e si capisce…si percepisce anche l’insofferenza a non poter avere l’Internet facile a cui noi siamo abituati (qui a Cuba, a causa della censura, è complicato connettersi a Internet, bisogna comprare un’apposita tessera –Etecsa– e cercare un hotspot pubblico). Chi vuole emergere, chi ha anche una minima ambizione, accetta difficilmente questa situazione che vorrebbe riportare tutti allo stesso livello di mediocrità. Chissà, forse le cose a poco a poco stanno cambiando!
Per noi invece questa situazione rappresenta un’opportunità: assaporare un’inusuale ritorno al passato liberandosi per qualche giorno dello smartphone. Osservare come la vita qui forse è più autentica, vissuta in strada e insieme, come da noi una volta. E questo suscita in me una certa malinconia, nostalgia di tempi passati…ti è mai capitato?
Primo pomeriggio all’Havana: a spasso da soli
Passiamo il pomeriggio a girovagare per la città per conto nostro: vediamo il mercato con i cubani indaffarati a prendere la razione di cibo a loro destinata dallo stato, camminiamo per l’animata Calle Obispo, dove assistiamo a piccoli concertini, e visitiamo la famosa stanza di Ernest Hemingway presso l’Hotel Ambos Mundos, dove lo scrittore visse prima di Finca Vigía.

Passiamo davanti al Museo de la Revolución, non entriamo, lo visiteremo durante il nostro ultimo giorno a Cuba.

L’Havana è pressoché sicura, non abbiamo avuto particolari problemi, se non dover allontanare alcuni procacciatori di sigari che ti avvicinano e per conquistarti ti elencano ogni sorta di personaggio famoso italiano, che sia calciatore o cantante!
Girovaghiamo prima di cena in cerca di tutti quegli oggettini che a me piace tanto portare a casa da ogni viaggio! Ci prepariamo ad una seconda cena tipica creola nuovamente a base di aragosta!!
Secondo giorno all’Havana
Altra giornata intera all’Havana: vediamo i quartieri del Centro Habana, Vedado (la zona nuova) e il lungomare, il Malecòn.




Meta principale di oggi è Plaza de la Revolución, luogo affascinante simbolo della rivoluzione cubana. Ci sono i due palazzi governativi con raffigurati i volti di Che Guevara e Fidel Castro e inoltre il Memoriale Josè Martì, dedicato al leader del movimento per l’indipendenza cubana. E’ questo il nucleo del regime dittatoriale socialista, il cuore del potere politico, ed è unicamente per questo che merita una visita.

Concludiamo la giornata con un daiquiri al Floridita, il locale tanto amato da Hemingway (oltre al Bodeguita del Medio), con ottima musica di accompagnamento…qui a Cuba la musica non manca mai!!
La Valle de Viñales
L’arrivo a Pinar del Rio
Seconda tappa: prendiamo un bus collettivo e viaggiamo alla volta di Pinar del Rio, regione rurale di Cuba, situata a ovest dell’Havana.
Osservo il paesaggio dal finestrino, comincio ad assaporare la campagna, immagino la vita all’interno di quelle case e vengo catapultata in un altra realtà. Persa nei miei pensieri quasi non mi accorgo che siamo già giunti a destinazione, la Valle de Viñales, villaggio piccolo e dal sapore familiare, Patrimonio dell’umanità dell’UNESCO.

Appena arrivati la gente locale ci assale: chi per proporre la propria casa particular, chi le proprie gite…decidiamo di raggiungere il prima possibile la nostra sistemazione, che non posso che consigliare: Casa Villa Aniesky. La nostra stanza è enorme!! Data l’atmosfera della casa, che ci conquista, optiamo per cenare nell’accogliente terrazza e questa si rivela un’ottima decisione! Certo, non prima di una breve passeggiata per il mercatino, qui a Cuba ne troveremo moltissimi e io li ADOROOO 😍





La tavola per cena si veste di: zuppa di maiale, riso, dell’ottimo maiale (cerdo) cotto nel suo olio con limone, cipolla e aglio, radici fritte ed infine frutta…avocado direttamente dal loro albero!
Escursione a cavallo nel parco nazionale
Caramello e Mojito: i nostri cavalli!

Dedichiamo la giornata al Parco Nazionale Patrimonio dell’umanità dell’UNESCO, che visiteremo al galoppo! La Valle de Viñales è caratterizzata da grandi piantagioni di tabacco e colline. All’ingresso del parco ci aspetta la nostra guida, Giovanni, trovato tramite il contatto della casa particular. Non essendo mai stati a cavallo, ammettiamo che ci assale qualche timore, subito dissolto da Giovanni che ci dice che i cavalli sono automatici…programmati per fare sempre lo stesso percorso e tranquilli. Non l’avesse mai detto! Mojito, il mio cavallo, il più piccolo, comincia ad impazzire, a non ubbidire più ai comandi e ad andare dove vuole! Una trottola impazzita! Probabilmente percepisce il mio nervosismo dal momento che Caramello, il cavallo di Giuseppe, è molto più tranquillo!!
Ok ok, sembra che io non sia in grado di gestire la situazione quindi Giovanni decide di montare in sella con me…procederemo così, Caramello davanti e Mojito dietro a seguire…la prossima volta dovrò chiedere che vengano programmati meglio 😐
Il sigaro cubano (il “puro”)
Giuseppe sembra già un vero cowboy e cavalchiamo addentrandoci nel parco: piantagioni di tabacco, torrenti, sentieri dissestati e ripidi, tratti fangosi, il lago…a piedi non sarebbe stato affatto facile! Facciamo sosta in una fattoria per partecipare alla spiegazione di come viene lavorato il tabacco e di come si produce il sigaro cubano! I contadini ci vendono alcuni dei sigari “fatti in casa”, più naturali rispetto a quelli prodotti per il commercio. A casa imparerò anche come fumare un sigaro!!
Ultima sosta per assistere alla spiegazione sulla lavorazione del caffè e del rum e dopo quasi 5 ore torniamo a casa, felici per aver trascorso una giornata memorabile in un posto straordinario e aver fatto un’esperienza unica!!






Stasera ci sembra doveroso festeggiare con cena di pesce in un localino del paese e la solita bucanero!!
Caraibi: il mare!
Viaggio in taxi collettivo
E’ giunto il momento di godere del mar dei Caraibi!! Sarà così bello come lo descrivono? La sabbia sarà così bianca? Prendiamo un taxi collettivo verso Cayo Jutias: i taxi collettivi trasportano più persone che devono effettuare lo stesso tragitto e, dividendo la spesa, risultano più economici.
9 persone dentro una macchina che possiamo definire “d’altri tempi” per quasi 2 ore di viaggio! Lungo la strada rumori anomali, sedili posteriori off-limits per claustrofobici, serrature anti-rapina, finestrini apribili agevolmente con un cacciavite…ma quello che ci stupisce maggiormente in tutto ciò è l’estrema pacatezza del nostro autista…siamo a Cuba!!



Cayo Jutias
Quando davanti ai nostri occhi appare la bellezza di questo quadro rimaniamo incantati…è proprio come ce lo siamo sempre immaginati! La sabbia finissima e bianchissima abbracciata da questa enorme piscina che la luce rende a volte verde smeraldo, a volte di un azzurro chiaro macchiato di blu…e tra sabbia, cielo e mare affiorano le palme da cocco, tra i protagonisti indiscussi del paesaggio caraibico.


Playa de las Estrellas
La spiaggia è abbastanza affollata, noi prediligiamo i posti selvaggi e più tranquilli, dunque consigliamo di camminare un po’ e raggiungere Playa de las Estrellas, la spiaggia delle stelle marine. Oltre a goderti la camminata in mezzo alle mangrovie che ti permetterà di scattare moltissime fotografie da incorniciare, arriverai in un angolo di paradiso che è difficile da descrivere a parole, lo lasciamo fare alle foto. Quando poi ti accorgi che vengono aperte le noci di cocco e cucinate le aragoste fresche direttamente in spiaggia, capisci di essere arrivato nel posto giusto!!




Il ritorno è, come spesso accade in questa stagione, bagnato dalla pioggia. Ad attenderci un’altra super cena a base di pesce e frutta in casa particular.
Peninsula de Zapata
Il trasferimento da Viñales a Cienfuegos lo facciamo in taxi privato. Lasciamo quindi questa splendida regione che ci ha regalato molte emozioni e senso di pace e partiamo…sono quasi 500 km per raggiungere la nostra meta!
Dall’autoradio ogni tanto spunta qualche canzone tradotta in spagnolo di Laura Pausini o Eros Ramazzotti, i due cantanti italiani più amati in questi paesi, e l’autista si esalta! Lungo il percorso notiamo un incidente causato da una mucca che ha appena attraversato l’autostrada. Qui a Cuba quello degli animali che attraversano la strada è un problema frequente e difficilmente risolvibile…causa parecchi incidenti!
Oggi i chilometri sono tanti ma desideriamo comunque fare una breve sosta e, dal momento che attraversiamo la Peninsula de Zapata e il suo parco nazionale, decidiamo di fare il bagno a Caleta Buena! Quest’ultima è una spiaggia a pagamento costituita da numerose piscine naturali. Ci tuffiamo nella barriera corallina…o meglio…Giuseppe si tuffa, io a fatica dal momento che non è la mia passione nuotare tra i pesci 🏊

Caleta Buena si trova vicina alla famosa Playa Giron, protagonista dell’invasione della Baia dei Porci, che avvenne nel 1961 ad opera degli Stati Uniti d’America per mezzo di esuli cubani allo scopo di rovesciare il regime di Fidel Castro.



Ripartiamo, qui non c’è null’altro da fare…queste zone, caratterizzate da resort in tipico stile sovietico, sono senz’altro apprezzate più dai cubani che da noi. Arriviamo a Cienfuegos sotto un forte temporale. Serata in musica!
Cienfuegos

Oggi dedichiamo la giornata alla visita di Cienfuegos, “La Perla del Sur”. Credo che un giorno sia sufficiente, non ci sono moltissime cose da fare a parte ammirare gli splendidi palazzi in stile coloniale e magari spingersi fino a Punta Gorda, la parte più meridionale, attraverso Il Malecòn, e ammirare Palacio de Valle. Da qui si può ritornare alla piazza principale in bici-taxi.



Dopo un immancabile giro per il mercatino raggiungiamo la postazione per salire sul bus collettivo che ci dovrà portare a Trinidad, la prossima meta. Ecco il primo intoppo di questa vacanza che fino ad ora era stata perfetta: il bus non arriva perchè ci era stato indicato l’orario sbagliato! L’agenzia rimedia immediatamente, ci consiglia di prendere un taxi e ci garantisce il rimborso della tariffa, problema risolto 😅
Trinidad
Il tempo si è fermato

Trinidad è meravigliosa con le sue vie acciottolate, le case coloratissime, la sua vitalità, una delle più belle città di Cuba e non a caso dichiarata Patrimonio dell’umanità dell’UNESCO! Questo è forse il posto dove riesco ad immaginarmi meglio il famoso passato coloniale di Cuba, l’atmosfera e il paesaggio sono ancora quelli, intatti come allora, se si escludono i numerosi turisti che animano ogni sera i locali, ovviamente affollatissimi!
Trinidad è stata protagonista negli anni del boom dello zucchero, un periodo all’incirca di 100 anni durante i quali divenne una delle città più ricche di Cuba. E’ conosciuta anche per l’importazione e sfruttamento degli schiavi africani, come meglio vedremo durante una delle due escursioni che andremo a fare. Ecco che qui la particolare essenza cubana ti pervade, mi sembrava di essere dentro il set di un film 🎥




La casa particular è molto molto bella (Casa Hostal Mairana Y Hector) e ci viene riservata addirittura una suite! Non disdegniamo qualche comodità durante il viaggio, dal momento che dopo una settimana la stanchezza comincia a farsi sentire…
Ora un bel giretto in città ci sta tutto!


Trekking a Topes De Collantes
Ci prepariamo per la nostra prima escursione: giornata di trekking a Topes De Collantes, località montana della Sierra del Escambray…non si dica mai che manchi lo sport in questa vacanza, amiamo le vacanze attive! Il mezzo con cui andiamo in gita è alquanto atipico e stravagante, un camion riadattato ad autobus, variopinto e rumoroso! Il viaggio è…come dire…singolare!

Dopo una breve sosta in un punto panoramico, arriviamo a destinazione ed incominciamo a camminare. Percorriamo un ripido sentiero in discesa in mezzo alla fitta foresta tropicale. Essendo il clima caldo e molto umido la fatica si fa sentire, il terreno è alquanto scivoloso e necessita un’attenzione particolare, ed oltre a ciò bisogna difendersi dagli insetti che popolano la zona. Gli odori, i profumi, i suoni e la vista finale ci ripaga di tutto! Arriviamo al Salto del Caburnì, una cascata di 62 metri davvero spettacolare! La guida ci propone di fare un bagno in una zona indicata a questo, ma il colore dell’acqua non è molto invitante! Rifiutiamo. Il ritorno è tutto in salita, ma ci aspetta un pranzo in compagnia come ricompensa.






Le serate a Trinidad: il Canchánchara
Il ritorno a Trinidad è all’insegna della pioggia forte e incessante che crea dei veri e propri torrenti tra le vie della città. Questo non ci impedisce però di goderci la serata e un buon Canchánchara, il cocktail cubano a base di rum, lime, miele, acqua e ghiaccio, accompagnato come sempre dalla musica!


Ahimè la giornata non si conclude nel migliore dei modi, Giuseppe è febbricitante e sta malissimo 🤕
Valle de Los Ingenios

Seconda escursione: vedremo la Valle de Los Ingenios, Patrimonio dell’umanità dell’UNESCO assieme al centro storico di Trinidad, e Manaca Iznaga, le valli dei vecchi zuccherifici. Il taxi ci porta verso le varie tappe della giornata, vediamo i villaggi che un tempo erano adibiti alla produzione dello zucchero, le case padronali, gli alloggi degli schiavi e ci viene raccontato il modo in cui questi ultimi venivano trattati. A Manaca Iznaga, ex piantagione di canna da zucchero, oltre alla casa coloniale si erge la torre che serviva per controllare il lavoro degli schiavi. Consiglio questa escursione, sia per il paesaggio, sia per per gli excursus storici molto interessanti!
Giuseppe non sta bene, mi spiace vederlo così, non si sta godendo pienamente questa stupenda gita. Le condizioni igieniche a Cuba non sono delle migliori, è bene prestare un po’ d’attenzione.



Dopo aver sorseggiato un ottimo “guarapo“: bevanda naturale che viene estratta dalla canna da zucchero, e osservato il procedimento di estrazione, pranziamo in una sorta di agriturismo e nel pomeriggio visitiamo la casa della ceramica.
A spasso per Trinidad
Facciamo ritorno a Trinidad nel primo pomeriggio…c’è il sole finalmente, a Trinidad ha piovuto parecchio in questi giorni! Visto il tempo magnifico decido di uscire alla scoperta della città, sola soletta.
La città è piccola, si visita facilmente. La piazza principale, Plaza Mayor, con la sua chiesa e la sua scalinata, ospita ogni giorno moltissimi turisti e la sera si anima. Tra le varie attrazioni e musei decido di dirigermi verso l’ex convento di San francesco d’Assisi che ospita un museo sulla lotta ai Bandidos, i gruppi antirivoluzionari che si formarono contro il regime di Castro. La vista dal campanile è magnifica!





Girovagando per Trinidad mi imbatto, neanche farlo apposta, in un bellissimo mercatino!!
Cayo Guillermo
Il viaggio: la strada in mezzo al mare
Dal taxi salutiamo Trinidad, speriamo di rivederla presto, e ci avviamo. L’autista, Miguel, è parecchio chiacchierone e lungo il percorso dialoghiamo un sacco: ci racconta di sua figlia e della nipotina che vivono in Italia, argomenta su alcune peculiarità dei cubani, tra le quali l’essere delle buone forchette…e nei prossimi giorni ce ne accorgeremo! A metà strada il fratello prende il suo posto e ci porta fino a Cayo Guillermo, piccola isola di Cuba, dove ci godremo un po’ di relax e faremo vita di mare! D’altronde come non prevedere a Cuba delle giornate all’insegna di sole, bagni e mojito??
Percorriamo la bellissima strada rialzata sopra il mare, che collega l’isola a Cuba e a Cayo Coco.

Il resort
Ci sistemiamo in un resort All Inclusive, Hotel Iberostar Playa Pilar. Noi non amiamo questo tipo di sistemazione ma l’unica possibilità a Cuba per godere di due giorni di relax a due passi dalla spiaggia ahimè è solamente questa. Questi alberghi estremamente moderni sicuramente non rendono onore alla bellezza dei caraibi, ma quello dove soggiorniamo si trova praticamente davanti a Playa Pilar, la spiaggia, dicono, più bella di Cuba. Amata da Ernest Hemingway, il nome è preso proprio dalla barca di costui, il Pilar. Il tramonto serale, il sole che si adagia sul mare e si inabissa pian piano, è un ricordo indelebile di quelle serate a Playa Pilar e rimarrà nei nostri cuori 💕




Playa Pilar

Se non ti lascerai tentare dalle urla dei ballerini che a bordo piscina vorrebbero indurti a partecipare a balli di gruppo latino-americani, allontanandoti un po’ dall’albergo, in camminata, si possono ammirare scorci bellissimi della costa, un paradiso! Noi partiamo all’avventura, esploriamo Playa Pilar. Ci concediamo un bagno lunghissimo in questa tavola color turchese. Raggiungiamo profondità dopo parecchi metri quindi la sensazione è quella di camminare letteralmente in mezzo al mare! Ora capiamo perchè Hemingway rimase affascinato da questo luogo! Lasciamo le foto parlare per noi…






Remedios
Lo scorrere lento del tempo
Remedios è il luogo ideale per poter raggiungere altre spiagge caraibiche e poter soggiornare nelle casas particulares, sicuramente a noi più consone. Lungo la strada per raggiungere la prossima meta osserviamo l’autista, sempre Miguel, nuovamente alle prese con insidie di ogni tipo: strade dissestate, buche, calessi che sbucano da ogni angolo, sorpassi azzardati, ci guardiamo e pensiamo ahimè che non aver optato per un self drive è forse stata la scelta migliore.
Remedios è una pittoresca cittadina coloniale dall’aria molto tranquilla e rilassata. Fermatevi un attimo e, seduti sulla panchina del parco di Plaza Martì, osservate i bambini che giocano scalzi, le signore che conversano, le persone sedute al bar, il tutto a ritmi a cui noi non siamo più abituati. Se vieni a Cuba goditi tutto questo! Lo scorrere lento del tempo e il godere di piccoli momenti è stato in parte rispolverato in questo periodo di covid, ma sono sicura che presto le cose torneranno come prima…o forse no…chi lo sa! Che ne pensi?
Cayo Santa Maria: Playa Las Gaviotas
Il gallo ci sveglia di buon’ora! Con un taxi collettivo percorrendo la strada sul mare raggiungiamo Cayo Santa Maria, altra piccola isola al largo della costa settentrionale cubana. L’autista ci consiglia varie spiagge, a pagamento e annesse ai resort, ma noi preferiamo raggiungere Playa Las Gaviotas, spiaggia selvaggia e semi deserta, immersa in una riserva naturale, accessibile con pochi CUC. Il taxi ci abbandona e verrà a riprenderci dopo parecchie ore.
Percorriamo un sentiero di 700 metri circa e attraverso la rigogliosa vegetazione arriviamo alla spiaggia…la perfezione! Proprio ciò che cercavamo, il posto in cui perdersi, in cui immaginarsi Robinson Crusoe alle prese con la sopravvivenza in un’isola sperduta e deserta!
In effetti dopo aver ammirato la sabbia bianchissima e finissima, il mare azzurro che più azzurro non si può, ci rendiamo conto che proprio di sopravvivenza si tratta e non riusciremo ad affrontare le ore più calde della giornata senza un riparo! Attorno a noi solo capanne semi distrutte, rami secchi e foglie di palma, ma è quanto ci basta per costruire il nido perfetto!
E’ giunto il momento di entrare in acqua, a mio avviso il mare più bello di tutta la vacanza è proprio qui: limpido, poco profondo, un colore indescrivibile, onde che si muovono magicamente attorno a te quasi a volerti accarezzare la pelle e regalarti benessere. Se ciò che cerchi, come noi, sono posti selvaggi come questo, non perdertelo!! Ed eccoci alle prese con le consuete foto in riva al mare 😎






Terminiamo la giornata con una buona aragosta grigliata in casa particular.
Santa Clara – Havana
La vacanza comincia ad essere agli sgoccioli, oggi si ritorna all’Havana. L’autista che ci accompagnerà ahimè non parla nè italiano nè inglese, cerchiamo di farci capire in qualche modo: ci accordiamo, in cambio di qualche CUC, per fare una sosta nella città di Santa Clara lungo il percorso. Santa Clara è famosa per le vicende storiche legate a Che Guevara…nel giro di 1 ora facciamo sosta nei 3 punti principali della città: Parque Vidal, il Tren Blindado (il treno che deragliò durante la battaglia di Santa Clara del 1958) e Plaza de la Revolucion: qui si trovano il museo e la statua di Che Guevara e il mausoleo, dove sono ospitate le spoglie del Che e di alcuni dei suoi guerriglieri.






Ritorniamo all’Havana dove ha avuto inizio e si concluderà il nostro viaggio. Stasera cerchiamo di riabituarci ai sapori italiani con pizza e polipo al pesto!
Ultimo giorno all’Havana!
Desideriamo goderci quest’ultima giornata all’Havana intensamente. Per prima cosa ci facciamo accompagnare con una bella auto d’epoca verso Finca Vigía, la residenza poco fuori l’Havana, in collina, dove Ernest Hemingway visse per 20 anni e scrisse molti dei suoi libri, tra cui Il vecchio e il mare. La villa è splendida, ora è un museo e dalle finestre e dalle porte è possibile ammirare gli oggetti dello scrittore custoditi perfettamente: libri, trofei di caccia ecc. E finalmente vediamo anche il Pilar!



Dedichiamo invece il pomeriggio al Campidoglio e al Museo de la Revolución, nell’ex palazzo presidenziale. Il museo narra abbastanza bene la rivoluzione cubana: il rovesciamento del dittatore cubano Fulgencio Batista e l’ascesa al potere di Fidel Castro. Il palazzo presenta ancora i fori di proiettile di un fallito attacco rivoluzionario. All’esterno sono esposti i mezzi militari.
The end
Cuba: curiosa, insolita, divertente, calda, affascinante! Abbiamo percepito il desiderio di aprirsi al mondo dei cubani: quando scambi due chiacchiere con le persone, quando mangi in un ristorantino locale,…. Cuba è solo apparentemente decadente, Cuba va scoperta e va vissuta, partendo dal suo passato e capendo il presente, molto differente dal mondo occidentale che conosciamo.
Ci avviamo in taxi verso l’aeroporto sotto un diluvio pazzesco. Piove pure dentro il Josè Martì!
Salutiamo Cuba e speriamo di rivederla presto! Nel frattempo varie bottiglie di rum e qualche sigaro ce la rammenteranno…

Ciao! Anche io come voi ho vissuto Cuba, La Habana e Cayo Largo nello specifico, come un’ emozione grandissima. È stato un viaggio al di là di ogni aspettativa. La Habana è La Gente soprattutto, oltre alla sua strabiliante decadenza. Incollo i link dei due video di raccolta foto. Grazie del vostro lavoro. CAYO LARGO https://youtu.be/bhYTbrJkxCQ e LA HABANA https://youtu.be/MVKBrt9-IK4
Ciao Silvia,
complimenti anche per il tuo lavoro! Riviviamo le emozioni grandissime che ci ha dato Cuba 😊
Durante il nostro tour non siamo riusciti a vedere Cayo Largo purtroppo, sarà una delle tappe del prossimo viaggio!