«Ci facciamo una settimana di vacanza in Giugno? Potremmo andare al mare!»
«Si perché no! Dove andiamo?»
«Ci sarebbe quest’isola…Alicudi! E’ nelle Eolie, intima e selvaggia, ideale per il trekking, fa per noi!»
«Benissimo…si parte per Alicudi allora!!»
Comincia così la preparazione del nostro viaggio, un viaggio che ci avrebbe portato alla scoperta di un’isola dal sapore autentico, dove il tempo sembra essersi fermato e dove abbiamo assaporato il ritmo di vita lento, lontano dalla frenesia e dallo stress.
Ma come fare a sopportare questa solitudine? In realtà ad Alicudi tutto abbiamo provato tranne che la sensazione di essere isolati, abbiamo avuto il tempo di vivere tutto ciò che ci circondava, godendo di piccoli momenti indimenticabili.
L’isola di Alicudi
Dove si trova Alicudi
Alicudi appartiene all’arcipelago delle isole Eolie, situato nel mar Tirreno, a nord della costa siciliana. Le isole Eolie sono: Lipari, Salina, Vulcano, Stromboli, Filicudi, Panarea…Alicudi è la più occidentale, la più piccola e la più selvaggia!
Alicudi appartiene al comune di Lipari, ha una superficie di circa 5 km² ed è un’isola di origine vulcanica. L’isola è abitata da poco più di 100 persone e tutte le abitazioni si trovano in un unico versante, poichè dal lato opposto i venti, i fenomeni erosivi e le conseguenti frane, dette sciare, impediscono la vita.
Un po’ di storia
L’antico nome di Alicudi è Ericusa, dalla presenza sull’isola di erica in abbondanza. L’Isola era abitata all’inizio del secolo da oltre 1000 persone, in gran parte emigrate in Australia o America e mai più tornate. Chi rimase si spartì le case e visse qui con non poche difficoltà, cibandosi solo di ciò che produceva. Una comunità, quella degli arcudari, organizzata, che viveva di pesca e agricoltura. Quest’ultima resa possibile grazie alla costruzione dei terrazzamenti con muri a secco, mulattiere e cisterne per raccogliere l’acqua piovana. Ora invece molti proventi arrivano dal turismo.
Come arrivare ad Alicudi
Per arrivare ad Alicudi è possibile prendere l’aliscafo o il traghetto da vari punti: Milazzo, Napoli, … noi abbiamo optato per aliscafo da Palermo con la compagnia Liberty Lines. La tratta era coperta a partire dal 20 giugno, quindi abbiamo organizzato il viaggio in questo modo:
- 18 giugno 2021: volo Wizz Air direzione Palermo
- 19 giugno: 2021: giornata interamente dedicata alla meravigliosa Riserva dello Zingaro di cui puoi leggere l’articolo (macchina a noleggio)
- 20 giugno: bus per Palermo (compagnia Prestia e Comandè) e viaggio in aliscafo, che in poco meno di 2 ore ti porta ad Alicudi!
L’arrivo ad Alicudi
Alicudi è fatta a scale!


Arriviamo ad Alicudi verso le 4 del pomeriggio…l’ideale per salire i 365 scalini con in groppa i nostri super zaini ad una temperatura esterna gradevole 🌡😅
Avremmo potuto aprofittare dei muli, che a pagamento vengono prenotati per portare i carichi lungo le mulattiere, ma decidiamo per il “fai da te”!
Sbarchiamo e ci incamminiamo, diamo qualche rapido sguardo al porto, alla spiaggetta di sassi scuri, alle barche colorate, alle persone sedute a conversare, l’isola ha un qualcosa che attrae…
Saliamo i gradoni di pietra costeggiati dai muri a secco, che portano alle varie contrade su cui è suddivisa Alicudi, disposte su più livelli. Più saliamo più la fatica si fa sentire ma il panorama diventa via via più bello e non possiamo che immortalarlo. La vista mozzafiato a metà della salita ci fa molto ben sperare per lo spettacolo che ci aspetta al gradino 365!!
Il bed & breakfast
Alessandra ci accoglie con dell’acqua e limone, indispensabile per placare la nostra sete! Siamo arrivati al Giardino dei Carrubi, situato in contrada La Tonna, la parte più occidentale dell’isola. Case deliziose e una vista impareggiabile!


Scambiamo due chiacchiere con Alessandra, vicentina, trasferitasi dalla Pianura Padana alle Eolie. Ci fa sedere e ci fa subito una piccola introduzione di ciò che poi scopriremo i giorni a venire: Alicudi non è per tutti, non è un’isola “facile”, ma ti ripaga ampiamente degli sforzi regalandoti un’esperienza autentica, non convenzionale, un silenzio irreale e dei panorami meravigliosi!
Vivere ad Alicudi
Continuiamo la chiacchierata: Alessandra vive ad Alicudi solo qualche mese all’anno, durante il periodo invernale si sposta a Lipari, che però è troppo caotica! Una buona parte degli abitanti di Alicudi si sposta in qualche altra isola durante la stagione invernale.
Ad Alicudi si vive “come una volta”, in modo semplice: non ci sono farmacie, banche, negozi, locali…ad eccezione di due piccole botteghe per i generi di prima necessità e 2 ristoranti al porto. Ma in fondo di quante cose abbiamo realmente bisogno?
Ci sono dei dottori che in caso di necessità procurano le medicine e per ogni visita bisogna recarsi a Milazzo o Lipari.
Nell’isola non ci sono né strade né mezzi di trasporto, solo mulattiere dove i muli possono circolare e portare i carichi su e giù per Alicudi! Un tempo sfruttati, ora i muli sono considerati una risorsa importante e mantenuti nel miglior modo possibile.


Lungo i sentieri non esiste illuminazione pubblica, ma ci rivela:
<<Guardate che è bellissimo tornare a casa sotto il chiaro di luna!>>
Passeremmo ore a parlare, non mancheranno le occasioni durante questa settimana…vogliamo saperne di più, ci incuorisce tutto di quest’isola così misteriosa!
Ora però siamo anche curiosi di vedere la nostra stanza: enorme, fresca, non potevamo chiedere di meglio.
Ci avvisa che nell’isola l’acqua è un problema: viene rifornita una volta a settimana da una nave cisterna che viaggia per 3 giorni in mare prima di giungere qui, con tutti i costi che ne derivano. L’impianto dissalatore, che risolverebbe il problema, non è ancora stato realizzato. Ci chiede pertanto di essere parsimoniosi e capire il contesto nel quale ci troviamo.
In stanza non è presente la TV e nemmeno wi-fi.
Un ultimo avvertimento di Alessandra:
<<Attenzione, c’è un unico pericolo ad Alicudi: di innamorarsene!>>
Il porto: la piazza di Alicudi

Il porto è praticamente la piazza dell’isola. Qui si ritrovano gli isolani a fare la spesa, a fare due chiacchiere, a fare il bagno, a mangiare insieme. Ricordo di essermi fermata ad Alicudi durante una gita in barca parecchi anni fa e l’immagine del porticciolo intimo e sperduto mi è tornata più volte in mente. Dovevo ritornarci!
Ceniamo all’Airone, piccolo locale caratteristico davanti alla spiaggetta. Ordiniamo dell’insalata di polipo, totano ripieno,…tutto pesce fresco e buonissimo! Due ottime birre Messina e il rumore del mare da accompagnamento. Il ristorante è davvero ottimo, abbiamo potuto assaggiare dei piatti deliziosi…per non parlare dei cannoli siciliani e delle granite 😋




Come ci era stato anticipato, la strada del ritorno al buio sotto la luna è fantastica! Per concludere la giornata ci rilassiamo nei due sdrai sistemati sul terrazzino del B&B. E’ proprio qui che concluderemo tutte le nostre serate ad Alicudi, ad osservare l’orizzonte abbracciati dalla brezza marina e coccolati dalle note del mare.
Le colazioni di Alicudi
Al B&B Il Giardino dei Carrubi abbiamo potuto gustare delle ottime colazioni vegane! Una menzione particolare per le torte, che a parer mio sono spettacolari: torta di mele, torta di carote, torta di fichi, torta albicocche e pistacchio. Oltre ad altre leccornie, troviamo 2/3 caraffe con acqua e fragole, acqua e limone, acqua e arance.
La cucina è piccolissima e ci chiediamo come farà mai Alessandra a gestirsi in uno spazio così ristretto…ma il risultato è di sicuro gradimento! L’opzione vegana è una particolarità che, ci confessa, non è facile trovare nelle isole.
Sono comunità che hanno bisogno di molto tempo per attuare un qualche cambiamento alle loro abitudini, ma è anche questo che le caratterizza.
Cosa fare ad Alicudi
Ad Alicudi non ci si annoia affatto, sempre che ti piaccia camminare. Le possibilità di escursioni non mancano! Se hai voglia di dedicarti al trekking l’ideale sarebbe partire di primissima mattina…siamo in Sicilia ed i raggi del sole scaldano! Noi però non ci siamo mai riusciti 🙄
Dunque equipaggiati con cappello per il sole, indumenti tecnici, ottime calzature e grandi scorte di acqua, siamo andati all’avventura!
Lo scirocco ci ha accompagnato ahimè tutta la settimana! Questo vento provoca un innalzamento dei livelli di umidità e la nebbiolina rovina la visuale sulle altre isole Eolie.
Camminata alla scoperta di Alicudi e della sua gente



Il primo giorno andiamo “in perlustrazione” per capire quello che l’isola ha da offrire. Ci incamminiamo lungo il Belvedere: sentiero che collega La Tonna alla chiesa del Carmine, passando davanti alla scuola di Alicudi e alla biblioteca. Questo percorso è relativamente facile.

La scuola è una tipica casa eoliana affacciata sul mare. Ad Alicudi le classi arrivano fino alla terza media, ci sono solo 2/3 bambini, gestiti tutti da un’unica maestra che è al contempo anche bidella. Per frequentare la scuola superiore invece è necessario spostarsi dall’isola. Devono essere davvero particolari le giornate degli scolari di Alicudi!


Dopo aver visto la chiesa del Carmine, cominciamo l’ascesa: siamo diretti alla chiesa di San Bartolo. Il percorso è più faticoso di prima, ma gradone dopo gradone saliamo! Ci fermiamo spesso, vuoi per recuperare fiato, vuoi per fotografare il panorama.
Oltre al nostro B&B, nell’isola è possibile alloggiare presso altre strutture, una di queste è il B&B da Rosina, con cui abbiamo fatto conoscenza durante la nostra permanenza. Essendo praticamente a metà strada tra la chiesa del Carmine e San Bartolo, al Vallone, ne abbiamo aprofittato per fare pausa caffè e limonata! Rosina ha una grinta e forza invidiabile, come gran parte degli arcudari: d’estate gestisce il B&B e d’inverno si sposta nella montagna di Alicudi per fare il vino! Lei quindi è una di quelle persone che non abbandonano l’isola neanche durante le grigie giornate invernali!
Vive col figlio, il quale si occupa dei trasporti coi muli. Non conosce vacanze e non desidera spostarsi da Alicudi che per lei è il posto più bello del mondo! Ma, come abbiamo ben potuto constatare, tutti gli isolani sono innamorati della loro terra e ne vanno fieri!
Casa sua è molto semplice ma la vista è magnifica. Ci accorgiamo che è presente solo una vecchia stufa per riscaldarsi…ci fa sapere che l’inverno è mite, un semplice maglioncino e una trapunta sul letto sono più che sufficienti anche in pieno inverno.
Continuiamo a salire verso la chiesa e stavolta conosciamo Maria, una gentilissima signora da cui comprare prodotti fatti in casa quali ad esempio capperi, che qui crescono spontanei, e marmellate, oltre a magneti di ogni tipo che noi puntualmente comperiamo ad ogni viaggio.
Eccoci finalmente alla chiesa di San Bartolo, a quota 754 gradini! Da qui si gode di un bellissimo panorama! Oggi il nostro percorso finisce qui, fa veramente troppo caldo. Riprenderemo la camminata l’indomani! Di ritorno verso la piazzetta del porto ci fermiamo da Silvio: il pescatore. Prenotiamo la cena!
Le cene in famiglia
Una particolarità di Alicudi è la possibilità di cenare presso le famiglie locali, che preparano varie prelibatezze e pesce rigorosamente fresco, pescato da poco! Sono serate molto piacevoli in cui assapori l’essenza di Alicudi parlando con chi ci vive, inoltre hai la possibilità di scambiare due chiacchiere con altri viaggiatori seduti alla tua stessa tavolata. E’ una tradizione che si spera venga tramandata alle generazioni più giovani o andrà inevitabilmente a morire.
Durante le nostre serate ad Alicudi abbiamo assaporato le pietanze di Silvio, di Concetta, di Adriana, ognuno con un proprio modo di cucinare e di accogliere gli ospiti ma tutte quante persone molto energiche, instancabili!
E così tra antipasti misti, piatti di pasta, pesce, ti capita di parlare con la coppia di francesi innamorati della Sicilia, con tedeschi, americani, italiani,….! C’è chi lavora in smart working ed è venuto ad Alicudi principalmente per conoscere l’isola camminando e camminando, chi è ormeggiato con la barca, chi sta costruendo la propria abitazione ad Alicudi e illustra tutte le difficoltà che devi mettere in conto inevitabilmente in un’isola come questa.
E così di casa in casa e di cena in cena abbiamo conosciuto parecchie persone, mangiato piatti squisiti seduti a tavola in terrazze vista mare. Abbiamo intonato canzoni assieme a Pino, che intrattiene gli ospiti col suo buonumore e la sua parlantina e narra le storie di Alicudi, è un po’ lo showman dell’isola! E ogni sera siamo rientrati lungo queste vie buie e silenziose con la luna piena ad illuminare i nostri passi.

Trekking alla montagna e alle pianure
Una camminata davvero bella e impegnativa è quella che porta dapprima alla montagna di Alicudi e poi alle pianure, il cratere del vulcano spento dell’isola. La chiesa di San Bartolo si trova all’incirca a metà del percorso.
Passiamo da Rosina che gentilmente ci ha preparato dei panini per il pranzo al sacco, ci fornisce alcune indicazioni utili e ripartiamo!

E’ necessario intraprendere questo percorso con le dovute attenzioni ma se sei abituato a camminare, soprattutto in montagna, non avrai molte difficoltà. Per salire alla montagna si oltrepassa la chiesa di San Bartolo e poi il villaggio. Arrivati in cima il percorso è coperto dalle felci, ci facciamo largo e giungiamo a quest’immensa pianura che è il vecchio cratere del vulcano! Ci affacciamo allo strapiombo e osserviamo le sciare nel lato più scosceso dell’isola.





Di ritorno puoi fermarti sotto un enorme pino posto vicino al villaggio per il pranzo al sacco.

Noi non abbiamo fatto altre camminate ad Alicudi, ma volendo da La Tonna è possibile raggiungere la Casa del Tramonto, oppure raggiungere il Pianicello, dove è presente una comunità di tedeschi che si sono isolati e vivono senza acqua e senza elettricità. Molti sentieri portano in diversi punti dell’isola, ci sono varie possibilità di trekking!
Le spiagge di Alicudi

Le spiagge di Alicudi sono piccole, intime e vulcaniche, caratterizzate da grandi ciottoli scuri. Il mare è limpidissimo, dai fondali scuri, invitante!
Ci sono un pò di difficoltà a camminare se non sei abituato, le ciabattine da scoglio sono fondamentali.
Puoi sdraiarti nella spiaggia al porto, vicino alle barchette colorate dei pescatori, camminare tra gli scogli oppure raggiungere la spiaggia della Bazzina nella parte nord dell’isola, via terra o via mare facendoti accompagnare dai pescatori.



Escursione a Filicudi

Un’altra bellissima isola delle Eolie è Filicudi, raggiungibile in mezz’ora di aliscafo da Alicudi. Abbiamo così deciso di trascorrere una giornata in quest’isola molto simile ad Alicudi: remota, selvaggia, poco abitata, un paradiso naturale dove il tempo sembra essersi fermato. A differenza però di Alicudi, a Filicudi oltre alle mulattiere è presente una strada carrabile. Due sono i centri abitati: Filicudi Porto e Pecorini a Mare. Le attività commerciali sono quasi inesistenti.
Una volta arrivato nell’isola puoi scegliere di percorrerla in taxi, affittare un motorino…ma l’unico modo per godere degli splendidi panorami e del percorso lungo le mulattiere in pietra è quello di camminare. Noi abbiamo fatto questa scelta, sebbene il caldo ci abbia messo a dura prova!


Le Macine
Dopo una strepitosa granita al melograno al bar al porto, camminiamo fino a raggiungere, in 15-20 minuti circa, le famose “Macine” depositate sulle rocce ai piedi di Capo Graziano. Sono enormi macine da mulino, ricavate dalla roccia lavica “lamellare” e utilizzate dalla fine del 1800 agli inzi del 1900 in tutte le isole Eolie.


La spiaggia
Ci fermiamo alla Spiaggia delle Punte a fare il bagno: piccola spiaggia di ciottoli che termina in un mare incontaminato, dall’acqua limpida e fresca. L’acqua è di un verde fantastico, illuminata dai raggi del sole sembra una gemma! Il bagno è rigenerante!
Trekking verso la chiesa di Santo Stefano
Subito dopo saliamo lungo il sentiero che in una quarantina di minuti porta alla chiesa di Santo Stefano. Purtroppo certi tratti di sentiero non sono mantenuti nel migliore dei modi e dobbiamo farci largo tra erbacce e rovi. Il panorama però è meraviglioso. Sono angoli di immensa bellezza che andrebbero custoditi sicuramente meglio.

Scendiamo verso il porto lungo le vie che costeggiano le case e prendiamo l’aliscafo del ritorno, per la nostra ultima cena al porto di Alicudi!
Arrivederci Alicudi!
Prepariamo gli zaini, chissà come mai all’andata ci sta tutto mentre al ritorno è sempre così complicato organizzare gli spazi!!
Che tristezza andar via, ci mancheranno tante cose: il silenzio, la tranquillità, le serate al chiaro di luna, le chiacchierate nella fantastica terrazza del Giardino dei Carrubi con Alessandra e tutte le persone che abbiamo consciuto in questi giorni! Abbiamo riscoperto il gusto per il “turismo slow”, alla scoperta di luoghi nascosti e poco affollati, approfondendo la cultura e le tradizioni locali in maniera più rilassata, godendo di ogni attimo. Un modo di vivere il viaggio che ti arricchisce e ti appaga.
Salutiamo, scendiamo per l’ultima volta i gradini e con l’aliscafo arriviamo a Palermo. Ci aspetta Spinnato che con le sue leccornie, tra cui le famose panelle, ci rende meno noiosa l’attesa del bus 🙂

